Gavriela Frye Segretario presso MJAI (Messianic Jewish Alliance of Italy)
Ma dove possiamo trovare la sua bellezza nel Tanakh e nelle Scritture del Brit Chadasha?
Cominciamo dal libro del Profeta Isaia:
Isaia 61:3: per consolare coloro che piangono in Sion, per dare loro la bellezza per la cenere, l'olio della gioia per il lutto (Salmo 30:3, Salmo 30:10-12), la veste di lode (Salmi 34:3-4. Salmi 119, 164) per lo spirito di pesantezza, affinché possano essere chiamate querce di giustizia, la piantagione di ADONAI (BERESHEET (Genesi) 2:8-9, SALMI 92:14-15), affinché Egli possa essere glorificato (Yochanan (Giovanni) 14:12-14).
La bellezza di Ester è la nostra prima chiave per sbloccare la redenzione di Israele: la sua bellezza non è solo nella sua figura ed età, ma è in una bellezza che viene dalle ceneri (Isaia 61:3; Ebrei 1:9) del suo Popolo Israele durante cattività. Essendo un'emarginata, rifiutata dalla cultura circostante, dove l'idolatria si era mescolata con l'Ebraismo, e un'orfana, ha dovuto affrontare sfide, perdite e sofferenze sin dalla tenera età e lottare per sostenere la sua ebraicità come tutto il suo popolo in quel contesto storico in una condizione di schiavitù. Ma Hashem aveva un piano per lei che andava oltre la sua immaginazione, e le sue ceneri furono usate per ricostruire Fede (Emunah), Speranza (Tikvah) e Amore (Ahava) nel popolo di Israele (1 Corinzi 13:13).
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